martedì 28 giugno 2011

RIFLESSIONI

Ho trascorso una vita a cercare chi o qualcosa era lontano da me dal mio essere, prima mio padre, poi fratelli lontani, una famiglia che mai avrei potuto riavere, amici persi per strada, amori impossibili, salute sperata, insomma una serenità farlocca, una vita a cercare disperatamente una sorta di felicità e di soddisfazione che reputavo giusta e meritata per me sempre in balia di problemi e difficcoltà.
Avrei voluto fare tante cose nella mia vita, avrei voluto trovare un lavoro che mi gratificasse, avere tanti amici vicini da invitare spesso a cena, una famiglia unita che mi rendesse fiera e soddisfatta, dedicarmi bene al mio matrimonio che spesso ho trascurato, riuscire a coltivare i miei molteplici hobby; invece mi sveglio già stanca, apatica, faccio un lavoro che non amo più e anche se cerco sempre di fare del mio meglio non riesco a trovare alcuna soddisfazione,  non riesco a coltivare ne le amicizie ne la famiglia, mi chiudo a guscio e intanto il tempo passa ed io invecchio e le opportunità svaniscono e così mi sento incompleta e triste.
In questi momenti guardo quello che ho e, penso che dopotutto non sia così male, e che se riuscissi ad accontentarmi un pò, forse riuscirei a vivere più serena, invece di arrabbiarmi per quello che perdo, forse dovrei rallegrarmi di quello che ho ottenuto. A dirlo sembra tutto così semplice ma la realtà dei fatti è che è sempre più facile guardare il giardino del nostro vicino e vedere come è bello e fiorito mentre il nostro non sembra mai all'altezza.
Ora questo post è solo un pensiero veloce che ho voluto fermare per poter chissà rileggerlo tra qualche anno e rendermi conto di quanto io sia cogliona U_U'
Pace ...



3 commenti:

Inside ha detto...

Rendersi conto di ciò che abbiamo è già un lungo passo.

Ma a volte accontentarsi è sciocco !

Anonimo ha detto...

....e che magari è già tutto cambiato.... in molto meglio!

Sun ha detto...

O forse è solo adattamento...