domenica 8 maggio 2016

Stupida



Ho bisogno di piangere, ho bisogno di buttarti fuori, sei questo enorme peso che mi stringe il cuore in una morsa di dolore.
Ho bisogno di urlare di impazzire per qualche minuto, tu mi consumi, mi strazi, mi rendi inerme.
Muoio dentro con atroci dolori senza voce e senza suoni, inutile continuare con questa farsa.
Anche la maschera che porto ogni giorno non mi appartiene più, il mio sorriso è sempre più raro e i miei occhi sono spenti e tristi.
Non sono più capace di fingere o forse, più semplicemente mi sono stancata di farlo.
Divento ogni giorno più stanca, più debole, più vuota, esasperata, delusa e vinta senza più la forza di combattere, senza più voglia di ritrovare me stessa.
Basta !!!
Vorrei solo smettere di dover pensare a tutto, vorrei solo chiudere gli occhi e lasciarmi andare..
Vorrei potermi appoggiare a te, vorrei lasciarmi stringere in un abbraccio infinito, sentirmi protetta e non più sola, vorrei essere capace di affidarmi a qualcuno senza avere paura di sbagliare, vorrei essere capace di lasciarmi amare, perchè anche io credo di averne diritto.. Forse ...



martedì 20 novembre 2012

Ode all'incoerenza





Freddo acciaio che sinuoso disegni  curve e fievoli linee,
senza timori e senza fermate scorri veloce tracciando il tuo cammino. 
La carne urla il suo dolore, mentre al tuo passaggio un caldo disegno si crea dal nulla,
come un destino già scritto.
Un nastro rosso scarlatto, come fosse inchiostro, corre sulla pelle sudata a delineare l'ennesima sconfitta, che brucia più all'anima che al corpo .
                By Sonia M.


mercoledì 25 gennaio 2012

Autolesionista ? No Grazie

Ciao, mi faccio chiamare Sun, ho 37 anni ed un passato un pò travagliato.
Ho vissuto un infanzia nella violenza, da succube e da spettatore.
La mia era una famiglia disagiata, povera e con tanti problemi, davvero tanti.
Sono cresciuta così, da sola, imparando a mie spese quello che era giusto e quello che era sbagliato.
Che mi ricordo, sono nata con i disturbi dell'alimentazione: non mangiavo quasi nulla, ricordo la disperazione di mia madre, ricordo alle elementari gli intervalli  non goduti, seduta nel banco con davanti il piatto da finire, le vomitate in mensa con tutti i miei compagni che ridevano.
Poi più avanti alle medie, ricordo il mio professore di tecnica che mi faceva uscire dall'aula per farmi mangiare, lui che si era affezionato a questo disastro di ragazzina e stava a fissarmi fino a quando non ingoiavo fino all'ultimo pezzetto di quell'odiosa merendina, benedetta crostatina alla nutella, la odio tutt'ora, come odiavo quella maledetta sensazione di nausa che mi accompagnava per tutta la giornata.
E negli anni niente è migliorato, passavo dalle abbuffate al digiuno senza nessuna logica. Cercavo di impegnarmi a trovare un equilibrio ma era troppo difficile per una persona scostante come me.
in fondo non ho mai creduto in me stessa, nelle mie possibilità, all'inizio non mi era permesso, alla fine ho smesso di provarci.
Così ho cominciato a sentirmi triste, sempre ovunque, comunque... Sorridevo ma era solo una maschera, un modo per dire a chi avevo accanto: Stai tranquillo va tutto bene!!
Prendevo le botte ogni singolo giorno e diventavo sempre più cattiva e arrabbiata, ma l'unica con cui me la prendevo era me stessa, facendo male al mio corpo per cercare di uccidere quello che avevo dentro, la disperazione, la tristezza, quel senso di impotenza che non mi lasciava mai, credendo in questo modo di essere l'unica a decidere per me, uno sfogo, una liberazione, chiamala come vuoi,  come se da quei tagli i miei polmoni riuscissero in qualche modo a respirare nuovamente.
Sono andata avanti per anni, braccia, gambe a volte anche distruggendomi le labbra a morsi, quasi mai capitava subito dopo un litigio, ma più avanti, a mente sgombra, quasi in automatico senza un pensiero effettivo e Mai per dir addio alla vita, a quella IO ci ho sempre tenuto tantissimo, non era nemmeno per farmi notare, come la maggior parte delle persone normali pensa, anzi avrei fatto di tutto pur di rendermi invisibile agli altri, avevo il terrore di poter in qualche modo deludere chi amavo con il mio comportamento.
Se avessero notato le mie cicatrici avrei dovuto mentire e non sono mai stata una gran bugiarda..
Nascondi allora le braccia sotto polsini e manicotti, abolisci la piscina, il mare, la spontaneità, vivi nella paura che chi hai davanti ti stia guardando proprio quelle cicatrici, eppure tutto questo disagio mi portava a farlo e rifarlo senza trovar mai pace, la ricerca del dolore diventava sempre più estrema, la capacità di sopportarla un vanto personale.
Le mie cicatrici sono sempre li a ricordarmi cosa ero e cosa vorrei diventare, vorrei davvero riuscire a smettere ma ogni tanto la pelle chiama e allora la mia forza di volontà che è sempre stata fiacca ci deve mettere tutto l'impegno possibile..

Oggi l'autolesionismo è visto come una vera malattia (DSHD ), e si può curare, io che lo sono, noto più facilmente intorno a me chi ne soffre e a volte mi verrebbe tanta voglia di abbracciare queste persone e aiutarle a trovare una strada diversa..
Gli autolesionisti però non parlano..

                         Siamo silenzi che vorrebbero essere ascoltati ... Eppure è così difficile!!!

...Ancora quella sensazione. Ti svegli e vedi sangue sulle lenzuola e sul tappeto. Libri e pezzi di carta sparsi in tutta la stanza. Mobili rotti. Quel pizzicore familiare sulle braccia, sul torso. La faccia è sbavata di rosso. Stava andando così bene: tredici giorni dall'ultima volta. Ti senti intorpidito, confuso, mezzo ubriaco, stupido. Hai appena le forze per alzarti: non mangi da tre giorni e hai perso molto sangue. Che cosa stai cercando di dimostrare? La cameriera entra e vede i fazzolettini macchiati di sangue sul pavimento, ti guarda non è sicura di capire bene. Cerchi di ricotruire esattamente quello che è successo durante la notte...Hai lavorato fino a tardi, volevi uscire e rilassarti, divertirti. Non c'era nessuno. Sei andato all'enoteca, hai comprato da bere, ti sei seduto nella tua stanza, ascoltando la tua musica preferita, violenta e deprimente. Ti accorgi che qualcosa, dentro, sta traboccando. Ti sembra di essere sul punto di esplodere da un momento all'altro. Ti si riempiono di lacrime gli occhi, cominci a piagere. Il pianto si trasforma in grida, lamenti, urla. Cerchi di trattenerti. Cominci a prendere a calci la porta. Butti la roba in giro per la stanza, fuori dalla finestra. Non riesci a calmarti. Non sai neppure che cosa ti abbia ridotto in questo stato. Ti pianti le unghie nella pelle del polso. Non senti niente. É come se stessi guardando un film su qualcun'altro, non sei tu. Ti togli la camicia, ti guardi allo specchio. Odio, disgusto, frustrazione, rabbia, rimorso. Quasi come in un rituale, senza nemmeno pensare a quel che fai, prendi la lametta... sangue che gocciola. Ci sfreghi su qualcosa di antisettico, lo rifai, fino a quando sei calmo, soddisfatto. Spalmi sangue in giro. É brutto, ma il sangue è reale, è umano, ti fa sentire bene! Al tempo stesso, provi dolore, te lo meriti. Lo racconti a qualcuno.Ti dicono che sei un manipolatore, che cerchi attenzione. Ci credi. Serve solo a farti stare peggio. Alcuni pensano che tu sia malato, o matto. Poche persone capiscono ma sono ancora troppo preoccupate, scioccate dalla cosa. Qualcuno pensa che tu abbia tendenze suicide. Non è vero.Tagliarsi non è un modo per cercare attenzione. Non è una manipolazione. É un meccanismo per affrontare i problemi, punitivo, gradevole, potenzialmente pericoloso, ma efficace. Mi aiuta a sopportare le forti emozioni che non so come gestire. Non ditemi che sono malato, non ditemi di smettere. Non cercate di farmi sentire in colpa, mi accade già. Ascoltatemi, sostenetemi, aiutatemi.Dal libro "Un urlo rosso sangue" di Marilee Strong



Oggi ho preso la decisione che non mi voglio più nascondere, voglio uscirne e sopratutto voglio capirne di più, adesso c'è chi si taglia per appartenere ad un gruppo sociale, chi lo fa per moda, ma intorno in mezzo a questi c'è chi lo fa perchè sta male, e sono loro che vanno aiutati !!!

Ciao Sun <3

mercoledì 14 settembre 2011

Smetto di sognare?

Sono sempre stata convinta di avere qualche cosa di speciale. 
Da piccola credevo di avere qualche potere paranormale come spostare gli oggetti, volare, teletrasportarsi, diventare invisibile, insomma di avere qualche cosa di straordinariamente unico.
Trascorrevo ore immobile a cercare di spostare qualche oggetto con il potere della mia mente, o salendo sul tavolo per poi lanciarmi nel vuoto, cercando di spiccare il volo, convinta che prima o poi ci sarei riuscita...
Crescendo mi resi conto che quelle cose succedevano solo nei film o nelle favole, così provai a distinguermi con il disegno e la pittura, e all'inizio ci riuscii, vincendo anche dei premi, così per un breve, brevissimo periodo della mia vita sono riuscita ad ottenere quello che tanto desideravo....sentirsi  rara, preziosa, eccezionale; dopotutto ero la più brava della scuola e tutti mi dicevano che era incredibile quello che riuscivo a fare.
Uscita da quel meraviglioso limbo, mi resi conto che intorno a me c'è ne erano milioni più bravi, così "carica di grande autostima mollai".
Provai più avanti con la scrittura, poi con il fai da te, con la creta, la scultura, con il cuoio, ma alla fine di tutto, mi sono sempre scoraggiata molto in fretta e alla fine non ho mai concluso un cazzo.
Insomma dai diciamocelo chi non desidererebbe essere speciale? 
Eppure ora mi ritrovo a 37 anni a non sentir più quel desiderio di sentirmi così singolare.
Anzi questa sensazione di sentirsi fuori posto fuori luogo fuori tempo, sempre un qualche cosa a parte e non parlo di sentirsi  brutti, per carità non sono una gran bellezza, ma non è quello che mi fa star male e non parlo nemmeno di sentirsi deficienti, non sono una cima ma non sono nemmeno un idiota, parlo di sentirsi diversi in tutto per tutto, come se fossi di un altro pianeta e non fossi riuscita ad adattarmi a questa vita, come un puzzle incompleto di cui si è perso il pezzo finale o peggio ancora il pezzo c'è ma non si incastra, tutto questo ora mi ha davvero stancato. 
Vorrei essere capace di vivere con il prossimo senza sbagliare sempre, eppure io c'è la metto davvero tutta, alla fine però mi trovo sempre sola con il mio disagio e la mia rabbia...Fuck !!

venerdì 8 luglio 2011

Voglio camminare da sola

Vorrei sedermi in riva al mare e aspettare, vedere il trascorrere lento dei giorni come se la mia vita fosse un film ed io lo spettatore.
Stringo a me l'idea che stare da soli non fa male, ci da la possibilità di capire molte cose.
 Non voglio smettere di aiutare chi mi sta accanto, vorrei solo, non sentirmi obbligata mentre lo faccio.
Anche se spesso, sento il bisogno di sentirmi amata, voluta, cercata,  non riesco comunque a dimenticare quanto io faccia fatica ad impegnarmi per essere sempre proba per tutti e tutto.
Non sto recriminando nulla, se non la mia voglia di sventolare bandiera bianca ..
Basta compromessi, con gli altri e con me stessa e, non per urlare un vaffanculo generale alla vita, No! Perché a me la vita piace, con tutte le sue seccature e i suoi dispiaceri.
A me questa vita, anche se non la trovo semplice, anche se la vivo in povertà non mi fa star male.
Certo ci sono cose che mi mancano, sarei un ipocrita a dir di no, tante cose che desidero ma in cuor mio sono sicura che se avessi la possibilità di averle, prima o poi troverei ugualmente qualche cosa in più da bramare.
Ho sempre pensato che accontentarsi fosse da idioti, che la lotta per soddisfare la propria cupidigia, fosse una tappa obbligatoria nella vita.
Ora però da qualche anno sono stanca, non mi va più di inseguire niente e nessuno, dentro di me c'è tanta voglia di osservare, di fermarmi a capire, tanta voglia di silenzi e, di lunghe Camminate lente.
Basta correre tra la folla, basta mangiare in piedi per la fretta, basta compiacere tutti con il sorriso sul volto solo per la mia stupida paura di deludere gli altri, basta sentirsi male a dir di no, basta aver paura di chi ho di fronte, basta con gli incubi notturni di passati dolori, basta, basta tutto!!
E' strano, questo pensiero mi fa sentire libera, libera di ricominciare il mio cammino con tutta la quiete che desidero, serena e soddisfatta anche se ho ottenuto solo la metà di quello che desideravo nella mia vita.
Mi sento libera di uscire dalla mia gabbia, di volarci intorno e magari rientrarci perché in fondo so che la porta di quella gabbia ora è sempre aperta, non voglio più farmi intrappolare dalle mie paure e dai miei sentimenti, vorrei prendere la vita così per quello che ha, x quello che mi offre, poco o tanto che sia.
Voglio stare dalla parte del giusto e non perché è buona regola ma perché, voglio stare bene con me stessa, questo nuovo cammino sembra quasi un caso triste di apatia, in realtà è solo la voglia di smetterla di aggrottare le soppracciglia, smetterla d' ingoiare succhi gastrici per rabbia e paura, ho voglia di sentirmi meno arrabbiata, meno stressata, meno stanca, ho voglia di sorridere, fare l'amore, giocare, godermi le piccole cose senza avere il timore di perderle ancor prima di averne goduto.

Vorrei riuscirci, e vorrei riuscirci a farlo da sola e, non perché trovi inutile avere qualcuno accanto, nonostante la mia incapacità a credere di meritarmelo realmente, vorrei riuscire a riscrivere il mio cammino senza sentirmi in debito.
Vorrei un giorno riuscire a guardarmi allo specchio e dire... Ci sono riuscita !!

martedì 28 giugno 2011

RIFLESSIONI

Ho trascorso una vita a cercare chi o qualcosa era lontano da me dal mio essere, prima mio padre, poi fratelli lontani, una famiglia che mai avrei potuto riavere, amici persi per strada, amori impossibili, salute sperata, insomma una serenità farlocca, una vita a cercare disperatamente una sorta di felicità e di soddisfazione che reputavo giusta e meritata per me sempre in balia di problemi e difficcoltà.
Avrei voluto fare tante cose nella mia vita, avrei voluto trovare un lavoro che mi gratificasse, avere tanti amici vicini da invitare spesso a cena, una famiglia unita che mi rendesse fiera e soddisfatta, dedicarmi bene al mio matrimonio che spesso ho trascurato, riuscire a coltivare i miei molteplici hobby; invece mi sveglio già stanca, apatica, faccio un lavoro che non amo più e anche se cerco sempre di fare del mio meglio non riesco a trovare alcuna soddisfazione,  non riesco a coltivare ne le amicizie ne la famiglia, mi chiudo a guscio e intanto il tempo passa ed io invecchio e le opportunità svaniscono e così mi sento incompleta e triste.
In questi momenti guardo quello che ho e, penso che dopotutto non sia così male, e che se riuscissi ad accontentarmi un pò, forse riuscirei a vivere più serena, invece di arrabbiarmi per quello che perdo, forse dovrei rallegrarmi di quello che ho ottenuto. A dirlo sembra tutto così semplice ma la realtà dei fatti è che è sempre più facile guardare il giardino del nostro vicino e vedere come è bello e fiorito mentre il nostro non sembra mai all'altezza.
Ora questo post è solo un pensiero veloce che ho voluto fermare per poter chissà rileggerlo tra qualche anno e rendermi conto di quanto io sia cogliona U_U'
Pace ...



martedì 31 maggio 2011

Crazy


Inchiodata qui, incapace di chiedere aiuto, incapace di accettarne,mi sento incatenata a me stessa e a tutte le seghe mentali che giorno dopo giorno mi creo.
La verità è che nemmeno io so cosa voglio..Quanti caxxo di pensieri ho?
Non riesco a gestirli, ne a riordinarli per riuscire a sbrogliare questa matassa senza fine che mi sta legando sempre più.
Non me ne frega più un caxxo di chi ho attorno, basta con i consigli non richiesti, basta con le stupide ipocrisie, vado avanti per inerzia, in un falso equilibrio tra realtà e finzione, aspettando un segno, un qualche cosa che possa in qualche modo riavvolgere il nastro e farmi ripartire da capo.
Zitta in questo limbo fatto di inutili speranze, perse già prima di poter mettere in atto un piano per cercare di raggiungfere i miei obbiettivi
Questo stato confuzionale mi sta facendo impazzire..
Sun dove caxxo sei? non ti trovo più mi manchi, mi manca la tua voglia di vivere, mi manca la tua forza, la tua determinazione, se questo non è sintomo di pazzia allora cos'è?

lunedì 7 marzo 2011

La Gabbia

Lucida le sbarre, strofina lenta con scrupolosa voluttà,
la certezza di un nuovo giorno tra urla e colpi.
Mentre fuori l'incertezza di una nuova esistenza,
si fa strada nei suoi pensieri come un raggio di sole
Sophia lentamente appassisce, ogni giorno perde un petalo,
come un fiore senz'acqua abbassa la testa in segno di rassegnazione.
Ai suoi piedi, sangue fango escrementi e vermi...
Si fa strada tra il putridume nella convinzione che è questo che la vita ha scritto per lei.
Convinta che altri, stiano vivendo peggio e che in fondo è solo fortunata.
Lacrime amare rigano il suo viso, mentre il suo corpo caldo si abbandona
a carezze che lei sente come lame penetrargli la carne e le membra.
Morire sarebbe più semplice che continuare,
morire sarebbe una soluzione, sarebbe finalmente la pace
Ma non è così che vuole chetare il suo dolore...
Vola via, lontano con la mente, da quella gabbia
a cercare più in là qualcosa in cui credere,
qualcosa per cui ancora sentirsi viva.
L'odio non le appartiene, 
 solo la tristezza e la paura di non farcela.
Vive ogni giorno nell'indifferenza, ogni cosa intorno non ha più forma ne odori o sapori,
Non vuole sentimenti, non cerca più abbracci e calore, solo solitudine e silenzio.
L'importante è soppravvivere a questa giornata,
Ogni giorno trascorso senza lividi sul cuore è una vittoria
di cui far tesoro.
A testa bassa scrive allora il suo copione,
inesorabile la sua forza si erge come un muro davanti a lei,
Parole che non verranno mai dette prendono forma tra le sue labbra
Senza trovare una via di uscita, esse verranno nuovamente ingoiate e dimenticate
In questa gabbia di cui solo lei ha le chiavi...




The Cage


Lucida bars, rub with slow painstaking pleasure,
the certainty of a new day of screams and shots. 
While outside the uncertainty of a new existence, 
makes its way into his thoughts like a ray of sunshine 
Sophia slowly fades, loses a petal every day, like a flower without water lowers his head in resignation. 
At his feet, blood, mud, dung and worms ... 
Makes its way through the filth in the belief that this is what life has written for her. 
Convinced that others are living worse and that is basically just luck. 
Bitter tears streaming down her face, while her hot body surrenders to caress you feel like blades penetrate the flesh and limbs. 
Dying would be easier to continue, die would be a solution, it would be peace at last But is not that he wants to hush his pain ... 
Fly away, far away with the mind, from the cage to look beyond something to believe, something to feel alive again. Hatred does not belong,only the sadness and the fear of not succeeding. 
He lives every day in indifference, everything around it did not form more odors or flavors, 
Do not want to hear, no longer seeking hugs and warmth, only solitude and silence. 
The important thing is to survive to this day, 
Every day that passes without a bruise on the heart is a victory to treasure. 
Head down then writes his script, its inexorable force stands as a wall in front of her, 
Words will never take such forms between her lips 
Without finding a way out, they will be swallowed and forgotten again In this cage, 
of which only she has the keys ...

sabato 25 dicembre 2010

E penso a te....


Chissà ora cosa stai facendo ?
Forse seduto sul divano leggi un libro,
mentre con una mano accarezzi distrattamente il gatto..
ohh come vorrei amor mio esser io quel gatto,
accoccolarmi accanto a te
e gioire di tanta pace e serenità, 
mentre mi abbandono alle tue dolci carezze.

chissà ora cosa stai facendo ?
Forse stai camminando nella tua città,
assorto tra infiniti pensieri..
ohh come vorrei amor mio essere li accanto a te,
camminare vicini, stringersi in un abbraccio,
mentre i nostri sguardi si cibano di sorrisi.

Chissà ora cosa stai facendo ?
Forse ora stai sdraiato nel letto e lì
accanto a te riposa la tua donna
appagata e sognante
intrisa del tuo profumo...
ohh come vorrei amor mio esser li al posto suo
a sentirti sospirare mentre mi sazio di te
e tra le tue braccia giacere,
mentre appoggiata al tuo petto ascolto il battito del tuo cuore..

Chissà Amor mio se sono stata nei tuoi pensieri
anche solo per un minuto ?
anche tu hai invidiato chi accanto a me
rubava attimi che sentivi tuoi ?
ohh Amore mio
soffro della tua mancanza,
ti stringo forte nei miei pensieri
per non perdere il ricordo che ho di te,
mentre sola assaporo i silenzi
nell'imbrunire della sera
che mi porta via.
  







Who knows now what are you doing?

Perhaps sitting on the couch reading a book,

while with one hand absently stroking a cat ..

ohh how I love my cat that I be,

snuggle beside you

and enjoy so much peace and serenity,

as I surrender to your sweet caress.



I wonder now what are you doing?

Maybe you're walking through the you city,

absorbed in thoughts of infinite ..

ohh how I want my love to be there beside you,

walking nearby, hugging,

while our eyes feed on smiles.



Who knows now what are you doing?

Maybe now you're lying in bed, and them

next to you resting your woman

contented and dreaming

mixed with your perfume ...

ohh how I want my love to be there for him

hear you sigh as I had enough of you

and lying in your arms,

while resting on your chest listening to the beating of your heart ..



My love I wonder if I was in your thoughts

even for a minute?

you have also envied those close to me

stealing your moments you felt?

ohh my love

suffer in your absence,

I hold strong in my thoughts

not to lose the memories I have of you,

while only savor the silence

nell'imbrunire evening

Which leads me on

giovedì 23 dicembre 2010

Lontananza - Distance

Il mio sguardo fissa il cielo.
E tra queste nubi, vedo brillare una stella,
anche stasera ho in mente te.
Nonostante le distanze avverto comunque la tua presenza.
Sento la tua mano che mi cerca, le tue labbra morbide che mi parlano, la tua voce, che tanto tempo fa, mi ha fatto innamorare di te, sento le tue braccia forti che mi stringono e, non per farmi male ma per trattenermi, per non farmi fuggire via, nei miei soliti vuoti, nei miei soliti momenti cupi...
I giorni stanno passando distratti…
Le ore, a volte, sembrano non scorrere mai.
Ripenso ai fatti avvenuti di recente e a quelli passati e mi domando cosa ci ha reso così crudeli..
La mente sta assaporando l'assenza di te, il cuore ne soffre ... devo ammettere che mi manchi.
Nonostante a volte vorrei essere libera, libera di essere viva anche quando tu non ci sei....
A breve il tuo ritorno.
A breve le nostre chiacchierate.
A breve i tuoi sorrisi. A breve i nostri sguardi.
A breve i nostri litigi, le nostre guerre senza vinti ne vincitori,
A breve le nostre notti...Insieme ma soli, soli ma uniti...
A breve Noi, con tutti i poi, con tutti i ma ... con tutto l'amore che vive dentro noi e che spero un giorno potremmo far nuovamente sbocciare.
T.A

                    

My gaze fixed on heaven.
And between these clouds, I see a shining star,
I think of you again tonight.
Despite the distance, however, I feel your presence.
I feel your hand looking for me, your soft lips that speak to me, your voice, who long ago made me love you, I feel your strong arms that held me tight and not to hurt me but to keep me, not to make me run away, in my usual empty, dark moments in my usual ...
The days are passing distracted ...
The hours, sometimes seem to slide ever.
I recall the events that took place recently and the past ones and I wonder what made us so cruel ..
The mind is enjoying the absence of you, the heart suffers ... I must admit that I miss.
Although at times I would be free, free to be alive even when you're not there ....
Soon your return.
In our brief chat.
Soon your smiles. Soon our eyes.
In short our arguments, our war without winners or losers,
A short ... our nights together but alone, alone but together ...
In short we, with all then, with all but ... with all the love that lives within us and I hope that someday we may have new opportunities.

T.A