sabato 25 dicembre 2010

E penso a te....


Chissà ora cosa stai facendo ?
Forse seduto sul divano leggi un libro,
mentre con una mano accarezzi distrattamente il gatto..
ohh come vorrei amor mio esser io quel gatto,
accoccolarmi accanto a te
e gioire di tanta pace e serenità, 
mentre mi abbandono alle tue dolci carezze.

chissà ora cosa stai facendo ?
Forse stai camminando nella tua città,
assorto tra infiniti pensieri..
ohh come vorrei amor mio essere li accanto a te,
camminare vicini, stringersi in un abbraccio,
mentre i nostri sguardi si cibano di sorrisi.

Chissà ora cosa stai facendo ?
Forse ora stai sdraiato nel letto e lì
accanto a te riposa la tua donna
appagata e sognante
intrisa del tuo profumo...
ohh come vorrei amor mio esser li al posto suo
a sentirti sospirare mentre mi sazio di te
e tra le tue braccia giacere,
mentre appoggiata al tuo petto ascolto il battito del tuo cuore..

Chissà Amor mio se sono stata nei tuoi pensieri
anche solo per un minuto ?
anche tu hai invidiato chi accanto a me
rubava attimi che sentivi tuoi ?
ohh Amore mio
soffro della tua mancanza,
ti stringo forte nei miei pensieri
per non perdere il ricordo che ho di te,
mentre sola assaporo i silenzi
nell'imbrunire della sera
che mi porta via.
  







Who knows now what are you doing?

Perhaps sitting on the couch reading a book,

while with one hand absently stroking a cat ..

ohh how I love my cat that I be,

snuggle beside you

and enjoy so much peace and serenity,

as I surrender to your sweet caress.



I wonder now what are you doing?

Maybe you're walking through the you city,

absorbed in thoughts of infinite ..

ohh how I want my love to be there beside you,

walking nearby, hugging,

while our eyes feed on smiles.



Who knows now what are you doing?

Maybe now you're lying in bed, and them

next to you resting your woman

contented and dreaming

mixed with your perfume ...

ohh how I want my love to be there for him

hear you sigh as I had enough of you

and lying in your arms,

while resting on your chest listening to the beating of your heart ..



My love I wonder if I was in your thoughts

even for a minute?

you have also envied those close to me

stealing your moments you felt?

ohh my love

suffer in your absence,

I hold strong in my thoughts

not to lose the memories I have of you,

while only savor the silence

nell'imbrunire evening

Which leads me on

giovedì 23 dicembre 2010

Lontananza - Distance

Il mio sguardo fissa il cielo.
E tra queste nubi, vedo brillare una stella,
anche stasera ho in mente te.
Nonostante le distanze avverto comunque la tua presenza.
Sento la tua mano che mi cerca, le tue labbra morbide che mi parlano, la tua voce, che tanto tempo fa, mi ha fatto innamorare di te, sento le tue braccia forti che mi stringono e, non per farmi male ma per trattenermi, per non farmi fuggire via, nei miei soliti vuoti, nei miei soliti momenti cupi...
I giorni stanno passando distratti…
Le ore, a volte, sembrano non scorrere mai.
Ripenso ai fatti avvenuti di recente e a quelli passati e mi domando cosa ci ha reso così crudeli..
La mente sta assaporando l'assenza di te, il cuore ne soffre ... devo ammettere che mi manchi.
Nonostante a volte vorrei essere libera, libera di essere viva anche quando tu non ci sei....
A breve il tuo ritorno.
A breve le nostre chiacchierate.
A breve i tuoi sorrisi. A breve i nostri sguardi.
A breve i nostri litigi, le nostre guerre senza vinti ne vincitori,
A breve le nostre notti...Insieme ma soli, soli ma uniti...
A breve Noi, con tutti i poi, con tutti i ma ... con tutto l'amore che vive dentro noi e che spero un giorno potremmo far nuovamente sbocciare.
T.A

                    

My gaze fixed on heaven.
And between these clouds, I see a shining star,
I think of you again tonight.
Despite the distance, however, I feel your presence.
I feel your hand looking for me, your soft lips that speak to me, your voice, who long ago made me love you, I feel your strong arms that held me tight and not to hurt me but to keep me, not to make me run away, in my usual empty, dark moments in my usual ...
The days are passing distracted ...
The hours, sometimes seem to slide ever.
I recall the events that took place recently and the past ones and I wonder what made us so cruel ..
The mind is enjoying the absence of you, the heart suffers ... I must admit that I miss.
Although at times I would be free, free to be alive even when you're not there ....
Soon your return.
In our brief chat.
Soon your smiles. Soon our eyes.
In short our arguments, our war without winners or losers,
A short ... our nights together but alone, alone but together ...
In short we, with all then, with all but ... with all the love that lives within us and I hope that someday we may have new opportunities.

T.A

domenica 19 dicembre 2010

Sophia

Una mattina come tante, fuori nevica e tutto è ricoperto da un soffice tappeto bianco, la casa è fredda, a quest'ora i riscaldamenti non sono ancora partiti, tutto è buio e silenzioso, a stento si riconoscono le ombre più scure dei mobili.
Sophia barcolla ancora, annebbiata da una notte insonne, cammina a piedi nudi, trascinandosi un pò ed ad ogni passo il gelido pavimento la fa fremere.
Arriva piano in bagno, questa è la stanza della casa che ama di più, quella che sente più sua, tutto è in ordine, tutto ha un suo posto preciso e, lei anche al buio si sa muovere senza esitazioni.
Fuori dal grande finestrone è ancora notte, il lampione poco distante rischiara le figure di esili alberi spogli incurvati dal peso della neve.
Sophia accende le fioche luci della grande specchiera, appoggia entrambe le mani sul bordo del lavandino e inizia ad osservare il suo riflesso.
Come sempre Sophia non si riconosce in quell'immagine, nel suo cuore pensa che lei non sia realmente così, quella figura non le somiglia si dice con convinzione, resta immobile con lo sguardo pronto a cogliere un qualsiasi accenno di movimento da quel riflesso, come aver prova che dall'altra parte non ci sia solo un riverbero ma un altra persona in carne e ossa.
Sophia ha gli occhi verdi, gli occhi di un verde indecifrabile, a volte variano dal grigio al marrone e spesso si chiede a cosa deve questi cambiamenti dell'iride, la pupilla nera è grande, pronta a cogliere ogni  minuscolo spiraglio di luce, la sua pelle è bianca come il latte, il naso alla francese è un dono di sua madre e le sue labbra carnose e rosa, da sempre sono ladre di complimenti e sensuali desideri.
Rimane così alcuni minuti ad osservare il suo viso, mentre il gelo le ghiaccia i piedi, Sophia sente il freddo farsi strada, penetrare fino alle ossa. Lascia cadere a terra i suoi vestiti ed entra nella vasca vuota, appoggia dolcemente il suo corpo alle fredde pareti di ceramica, intirizzita rannicchiandosi stretta stretta a se, infine apre l'acqua e chiude il tappo.
Indugia così, ferma, immobile come ipnotizzata dal fragore del caldo liquido, che batte sulle pareti impetuoso come una cascata, assorta nei suoi pensieri, guardando il vapore salire e appiccicarsi alle pareti, finchè piano il livello dell'acqua sale consentendole finalmente di distendere un pò le gambe.
Sophia osserva la sua pelle, ogni singolo segno, ogni piccola cicatrice viene riconosciuta dalle sue mani,che lentamente scivolano tra le curve del suo corpo, ogni livido le provoca una morsa allo stomaco e la pervade con una sgradevole sensazione di nausea, ora la vasca è quasi piena e finalmente si può immergere completamente; chiude gli occhi e inizia ad ascoltare il suono ovattato dell'acqua, mentre i suoi pensieri vagano e si fondono in essa.
Rimane così fino a quando il bisogno di ossigeno è tale da obbligarla a tornare in superficie per riprendere fiato, esce con la bocca aperta pronta a ingoiare più aria possibile, in un grosso respiro, vorace e affannoso sente i polmoni allargarsi e stringersi dentro il suo torace in una morsa di dolore.
Si siede, i capelli bagnati incollati al volto e, mentre il respiro piano torna regolare si guarda intorno: la stanza è interamente coperta da una fitta nebbiolina, le sue braccia ricoperte da piccole gocce di rugiada fumano di condensa, cerca a tentoni la sua spugna ed inizia a strofinarsi con ossessione ogni singola parte del corpo; strofina fino a sentire la sua pelle bruciare, fino a vederla colorire di rosso, fino a soffrirne, lava, strofina, insapona, sciacqua e ricomincia.
Riguarda la sua pelle arrossarsi ad ogni singolo passaggio e assapora il bruciore che ne provoca, come se cercasse in quel modo di lavar via i suoi pensieri cupi; poi si immerge nuovamente.
Ora Sophia tiene gli occhi aperti, osserva il soffitto attraverso l'acqua mentre ascolta il battito del suo cuore, il suono le arriva amplificato, quasi assordante, sembra voglia esplodere tra quelle pareti di ceramica.
Esce ed appoggia la testa alla sponda della vasca, finalmente si sente libera, in pace e si abbandona in quell'avvolgente calore.
Qualche minuto dopo sophia è in piedi, sul pavimento si è creata una piccola pozza, la pelle prima candida ora è colorita di un intenso rossore, dovuto al caldo e allo sfregamento, osserva il suo corpo umido e le sembra che così abbia un aspetto più sano, più vivo.
Nuda si porta nuovamente di fronte al grande specchio, tra spazzole, pennelli e trucchi prende un panciuto vasetto di crema ed inizia con meticolosità ad accarezzarsi il corpo con essa.
La crema così fredda, sulla pelle rovente e infiammata, provoca bruciore ma lei non ci fa più caso e continua nel suo rituale.
Assapora il profumo che emana, lo respira con avidità fino a farlo scendere al cuore e così facendo le si stringe la gola e viene assalita da un malinconico magone, si ferma, ricaccia dentro se le lacrime, fa un bel respiro, si asciuga adagio i lunghi capelli corvini e lentamente raggiunge la camera.
La stanza è grande e le pareti colorate di un color porpora intenso, l'armadio grande di noce, imponente nella sua struttura sembra occupare un'intera parete, nel mezzo un grande letto in ferro battuto con lenzuola di cotone bianco ricamate a grossi fiori viola, rapisce lo sguardo, sotto di esso un enorme tappeto rotondo dai toni caldi.
Al centro del letto, acciambellato sul piumino, il suo gatto, un magnifico esemplare di certosino grigio blu, il felino alza lo sguardo sornione, allunga le zampe davanti stiracchiandosi in un maestoso sbadiglio, per poi tornar ad abbandonarsi al suo dolce sonno con grezza indifferenza.
Sophia fermatasi sul tappeto, sceglie dal vecchio comodino in ferro battuto un completo di pizzo nero con nastrini color rosa antico, è uno dei suoi preferiti e la fa sentire sensuale, a volte pensa che sia un vero peccato che sia solo lei a poterne godere la bellezza. Prende i jeans che aveva precedentemente preparato e appoggiato al letto e, rimanendo in equilibrio precario inizia a infilarseli con ammirabile destrezza, come vorrebbe avere un paio di taglie in meno, pensa sconsolatamente.
Infila una felpa, quella nera con il teschio le imprime forza e sicurezza e lei la adora, infine si siede nel bordo del letto e rimane così, qualche istante come a cercar la forza di rimettersi in moto.
Si mette le scarpe con un gran sospiro e torna in bagno, con una matita nera si contorna gli occhi, così le sembrano più intensi, quella si dice è la maschera che porterà oggi.
Si lancia un mesto sorriso, spegne la luce, saluta il gatto e se ne va.
Un nuovo giorno è iniziato e lei adesso finalmente è pronta a viverlo.
Domani Sophia tornerà di nuovo davanti al grande specchio, tornerà ad affliggere la sua pelle nella speranza di lavar via le sue preoccupazioni.
Domani Sophia tornerà tutt'uno con l'acqua e le sue lacrime si scioglieranno nuovamente in quel caldo torpore.
Domani Sophia morirà ancora un  pò, annegata nei suoi dolori, per poi rinascere come una fenice dalle sue ceneri in nuovo domani.



SOPHIA

One morning like any other, it's snowing outside and everything is covered with a soft white carpet, the house is cold at this time the heaters are not yet parties, everything is dark and quiet, you barely recognize the darkest shadows of the furniture.
Sophia still staggering, blurred by a sleepless night, walking barefoot, dragging a bit and at every step on the floor cold shudder.Comes up in the bathroom, this is the room of the house he loves most, he feels that his most everything is in order, everything has its correct place and, even in the dark you know you move without hesitation.Outside the large window is still night, the nearby streetlight illuminates the curved shapes of slender leafless trees on the weight of snow.Sophia turns on the dim lights of the big mirror, puts both hands on the edge of the sink and began to observe his reflection.As always, Sophia does not identify with that image in his heart he thinks she is not really so, that figure does not look like it is said with conviction, remained motionless with his eyes ready to catch any hint of movement from that reflection, as have evidence that the other side there is only a reflection but another person in the flesh.
Sophia has green eyes, the eyes of a green indecipherable at times vary from gray to brown and often asks what should these changes of the iris, the pupil black is great, ready to capture every tiny chink of light, its skin is as white as milk, nose to the French is a gift from her mother and her full lips and pink have always been thieves, compliments and sensual desires.
They leave a few minutes to look at his face, while the cold freezes the feet, Sophia feels his way from the cold, penetrating to the bone. To drop her clothes and into the empty bathtub, his body rests gently on cold walls, ceramic numb snuggling tight as if to finally open water and close the cap.It lingers, still, still as mesmerized by the roar of the hot liquid, which flies on the walls like a rushing waterfall, deep in thought, watching the steam rise and sticking to the walls, the floor water level rises until finally allowing it to stretch a little legs.Sophia keeps his skin, every sign, every little scar is recognized by both his hands, slowly slipping through the curves of her body, every bruise the stomach and causes a vice pervades with an unpleasant feeling of nausea, the bathtub hours is almost full and at last you can immerse yourself completely, closes his eyes and begins to hear the muffled sound of water, while his thoughts wander and blend in it.
It remains so until the need for oxygen is likely to force it to return to the surface for breath, he goes out with his mouth open ready to swallow as much air as possible, in a deep breath, wheezing and feeling ravenous lungs expand and squeeze into his chest in a grip of pain.He sits down, her wet hair stuck to his face, and while the regular returns ranging plan looks around: the room is entirely covered by a thick mist, his arms covered with tiny drops of dew condensation smoking, groping for his sponge and begins to rub every part of the obsession with body rubs up to feel his skin burn up to see colors of red, to suffer, washes, scrubs, soap, rinse and start again.It covers his skin to redden and enjoy every single step that causes the burning sensation, as if trying in this way to wash away his gloomy thoughts, and then plunges again.Sophia now has her eyes open, look at the ceiling through the water while listening to the beat of his heart, comes the sound amplified, almost deafening, seems to want to explode among the ceramic walls.Comes out and leans her head to the side of the tank, finally feels free, in peace and leave in quell'avvolgente heat.A few minutes after Sophia is standing on the floor has created a small pool, the first white skin is now a colorful intense redness, heat due to friction and, watching his body wet and looks like it has a more healthier, more alive.Brings you naked in front of large mirror, including brushes, paint brushes and tricks takes a big-bellied jar and began meticulously to caress the body with it.
The cream so cold, hot and inflamed skin, cause burning but she has no longer the case and continues in its ritual.Enjoy the aroma that emanates, it breathes with greed till it get to the heart and thereby tightens the throat and is attacked by a melancholy Magone, stops, pulling them inside your tears, takes a deep breath, wipes the adage long black hair and slowly reaches the room.The room is big and colorful walls of a deep purple, the great walnut wardrobe, impressive in its structure seems to occupy an entire wall in the middle of a large wrought iron bed with crisp white cotton embroidered with large purple flowers , catch the look, below it a huge round rug in warm tones.At the center of the bed, curled up on the quilt, her cat, a magnificent example of painstaking gray blue, the cat looks up slyly, stretch their legs stretching in front of a majestic yawn, and then return to surrender to sleep with her sweet crude indifference.
Sophia fermatasi on the carpet, choose from the old wrought iron table complete with a black lace with pink ribbons old, is one of his favorites and makes her feel sexy, sometimes think it is a pity that she is only able to enjoy the beauty. Take the jeans he had previously prepared and placed in bed and remained in the balance starts shoving it with admirable dexterity, as he would like to have a couple of sizes smaller, think disconsolately.He sticks a sweatshirt, the black one with the skull gives it strength and security and she loves it, then sits on the edge of the bed and remains so, as a moment to seek the strength to get back on the bike.You put your shoes with a deep sigh and returned to the bathroom, you skirt with a black eye pencil, so seem more intense, that it says is the mask that will lead today.
It launches a sad smile, turn off the light, say goodbye to the cat and walks away.A new day has begun, and now she is finally ready to live it.
Sophia will come back again tomorrow before the big mirror, will return to plague his skin, hoping to wash away his worries.
Sophia will be back tomorrow at one with the water and his tears will melt back into the heat torpor.
Tomorrow Sophia died a little, drowned in his sorrow, and then be reborn like a phoenix from its ashes in again tomorrow.

mercoledì 15 dicembre 2010

Gemelle

Sola con i miei pensieri, stropicciati come questi fogli sparsi,
caotici come queste matite che rotolano un pò ovunque
Sola con i miei sentimenti, le mie sensazioni, le mie emozioni.
Parole sottili, leggere, non riescono a prendere forma al di fuori delle mie labbra, sono così fragili che si perderebbero in un soffio.
Così scrivo, scrivo e riscrivo, per poi buttare, strappare e ricominciare di nuovo.
Questa oramai è la mia unica forma di comunicazione, la parte più vera che sta dentro di me, lei così nascosta che non riesce a venir fuori, è serena nel suo buio cantuccio, protetta nella sua nera solitudine, nel suo dolce silenzio.
Pagine d' inchiostro, disegni abbandonati sola con un corpo che disprezzo, sola con le mie paure e le mie angosce, fragile e dolce il mio animo, così esposto a facili strappi.
Come ti conosco bene a te sciocca donna, così attenta a non fare a non dire a non vivere, è semplice vero star li a farsi scivolare tutto addosso, senza neanche respirare per paura di far troppo rumore, per paura di recar fastidio, per paura che qualcuno possa rendersi conto che tu ESISTI!
Tu non sei solo un riflesso, un immagine inversa nello specchio, lo sai questo?
Ecco invece l'altra, bella Sun, così diversa, così sorridente e giullaresca., lei vive la giornata senza preoccuparsi, di se o di ma, con una forza quasi innaturale combatte ogni giorno contro le piccole e le grandi avversità, è una donna tenace disponibile, viva, una donna caparbia e grintosa, a vederla sembra una roccia, una donna che molti invidiano, una donna che conosco ma che realmente non mi appartiene.
Chi sono? Chi siamo noi veramente? Un'insieme di vita e di morte, un cerchio infinito di paure, dolori, gioie e sapori, due rette che corrono una a fianco all'altra attente a non incrociarsi mai...partite però da un unico punto...che sono IO.
Mi guardo, il mio viso mostra i primi segni, quasi impercettibili di una vita acre e amara, dicono che le rughe espimino saggezza ... ma io credo che non si riferiscano alle rughe sul volto, ma ai segni che ognuno di noi porta dell'anima....
Quante rughe ha il tuo cuore?




Alone with my thoughts, such as crumpled paper scatteredchaotic as these pencils that roll almost everywhereAlone with my feelings, my feelings, my emotions.Words thin, light, fail to take shape outside of my lips are so fragile that they would lose in a flash.So I write, I write and rewrite, and then burn, rip and start again.This is now my only form of communication, the truest part that is inside of me, so hidden that you can not come out, is calm in his dark corner, protected in its black solitude, in his sweet silence.Pages d 'ink drawings abandoned herself with a body that contempt, alone with my fears and my anxieties, fragile and sweet my heart, so exposed to easy tearing.How well do you know you stupid woman, so careful not to do not say not to live, it's easy to get them real star slip around him, not even breathe for fear of making too much noise for fear of adversely discomfort, fear that someone may realize that you exist!You're not only a reflection, a negative image in the mirror, you know this?Here we have another, better Sun, so different, so cheerful and giullaresca., You live your day without worry of if or but, with a force almost unnatural fights every day against the small and great adversity, is a woman tenacious available, alive, a stubborn and determined woman, see it looks like a rock, a woman that many envy, a woman I know, but that does not actually belong to me.Who am I? Who are we really? A combination of life and death, an endless circle of fears, sorrows, joys and flavors, two lines that run next to each other careful not to cross match ... but never in one place ... that you IO.I look, my face is showing the first signs of a life almost imperceptible sour and bitter, they say that wrinkles espimino wisdom ... but I think they do not relate to the wrinkles on the face, but the signs that each of us carries the soul ....How many lines does your heart?